1910 S. LEO (PU) Sepoltura CAGLIOSTRO sconsacrata FP NV

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C-040405
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1910 circa
PARROCCHIA DI S. MARIA ASSUNTA
SAN LEO (Pesaro)

SEPOLTURA DEL CONTE DI CAGLIOSTRO

Cartolina recante la riproduzione anastatica del libro dei morti della parrocchia di Santa Maria Assunta di San Leo, dove si dà notizia della morte e della sepoltura in terra sconsacrata del celebre Conte di Cagliostro:
``...incredulus, hereticus, mala fama famosus, Sacrosanta Inquisitionis sententia relegatus...ad ultimum vehementi apoplexie morto, secundum duritiem mentis et impenitens cor...''.

In ottime condizioni, FP, NV.

Cartolina d'epoca, originale, autentica.

NOTA DEL CONTESTUALIZZATORE
Giuseppe Balsamo (1743-1795) fu un personaggio famossissimo nel suo tempo, un avventuriero che attraversò in lungo e in largo l'Europa, spacciandosi per alchimista e guaritore, rendendosi protagonista di continue truffe e passando la vita tra carceri, corti reali, palazzi di ricchi protettori ecclesiastici, aristocratici e borghesi e improvvisi rovesci di fortuna. Condannato dal Sant'Uffizio come eresiarca, seguace della magia e massone, morì nella prigione di San Leo.


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1910 circa
PARROCCHIA DI S. MARIA ASSUNTA
SAN LEO (Pesaro)

SEPOLTURA DEL CONTE DI CAGLIOSTRO

Cartolina recante la riproduzione anastatica del libro dei morti della parrocchia di Santa Maria Assunta di San Leo, dove si dà notizia della morte e della sepoltura in terra sconsacrata del celebre Conte di Cagliostro:
``...incredulus, hereticus, mala fama famosus, Sacrosanta Inquisitionis sententia relegatus...ad ultimum vehementi apoplexie morto, secundum duritiem mentis et impenitens cor...''.

In ottime condizioni, FP, NV.

Cartolina d'epoca, originale, autentica.

NOTA DEL CONTESTUALIZZATORE
Giuseppe Balsamo (1743-1795) fu un personaggio famossissimo nel suo tempo, un avventuriero che attraversò in lungo e in largo l'Europa, spacciandosi per alchimista e guaritore, rendendosi protagonista di continue truffe e passando la vita tra carceri, corti reali, palazzi di ricchi protettori ecclesiastici, aristocratici e borghesi e improvvisi rovesci di fortuna. Condannato dal Sant'Uffizio come eresiarca, seguace della magia e massone, morì nella prigione di San Leo.