1763 PARMA Carlo Innocenzo FRUGONI vs Giuseppe BARETTI

SKU:
C-049622
€500,00
Disponibilità attuale:
Aggiunta al carrello in corso… L'articolo è stato aggiunto
.
20 dicembre 1763
PARMA

CARLO INNOCENZO FRUGONI CONTRO ARISTARCO SCANNABUE
Autografo

Bella lettera autografa di mano del letterato Carlo Innocenzo Frugoni, che scrive dalla sua ultima dimora a Parma e critica pesantemente la celebre rivista letteraria pubblicata da Giuseppe Baretti con lo pseudonimo di Aristarco Scannabue.
Il Frugoni è evidentemente piccato per la cattiva campagna di stampa promossa contro di lui dall'irriverente Baretti:

``

...Non so se a Lei sia giunta 'La Frusta letteraria' di Aristarco Scannabue, che infine è quel fanatico di Baretti, che la fa stampare in Venezia...cerca di così provvedere alla sua fama, approvato da coloro, che senza ragione approvano, e sono la moltitudine degli indotti, alla quale è pessimo segno, quando si piace. No dico ciò, perché il Baretti abbia qualificata la mia scuola di sciocca...''.


Autografo Carlo Innocenzo Frugoni.

Importante testimonianza delle dispute letterarie e della vivace attività pubblicistica del Settecento italiano.

In buone condizioni.
2 facciate

Documento d'epoca, originale, autentico.

NOTA BIOGRAFICA

Carlo Innocenzo Frugoni (Genova, 21 novembre 1692 Parma, 20 dicembre 1768) è stato un librettista e poeta italiano.
Di famiglia nobile, fu ammesso ancor giovane nell'Ordine dei Somaschi, del quale farà parte fino al 1731. Successivamente entrò nell'Accademia dell'Arcadia con il nome di Comante Eginetico. Dal 1725 iniziò la sua carriera di poeta e librettista presso la corte del Ducato di Parma, all'epoca governato dalla famiglia Farnese. A causa della Guerra di successione austriaca nel 1749 soggiornò per un breve periodo a Venezia. Tornato a Parma, fu al servizio del duca Filippo di Borbone in qualità di poeta e librettista di corte e, successivamente, anche come segretario dell'Accademia delle Belle Arti.
Frugoni scrisse la maggior parte dei suoi libretti per il teatro parmigiano.

Giuseppe Baretti (Torino, 24 aprile 1719 Londra, 5 maggio 1789), è stato uno scrittore, critico letterario, drammaturgo, linguista e traduttore italiano.
La sua carriera letteraria comincia con la traduzione delle opere di Pierre Corneille. Poi viaggia a lungo, prima a Londra e dopo in Portogallo, Francia e Spagna. Tornato in Italia, avvia nel 1763 la pubblicazione, con lo pseudonimo "Aristarco Scannabue", della rivista Frusta letteraria, destinata ad essere proibita dal governo veneziano dopo appena due anni, per i roventi attacchi a Padre Appiano Buonafede.
Spirito irriverente e ribelle, Baretti fa della sua Frusta letteraria un'efficace ed estrosa arma polemica contro la stucchevole poesia bucolica, l'erudizione accademica, il bigottismo religioso. Nonostante questa sua veemente vena polemica anticonformista, non riesce a entrare in sintonia con lo spirito dei nuovi tempi, che sono i tempi dell'Illuminismo.
Resta lontano da personaggi quali Pietro Verri e Cesare Beccaria, e si lancia in feroci critiche contro Carlo Goldoni, cui contrappone Molière, Carlo Gozzi e Pietro Metastasio (il suo modello insuperabile di poeta raffinato, aristocratico e moralmente edificante).
L'estraneità alle correnti più innovatrici della sua epoca, non impedisce di riconoscere nel Baretti uno straordinario polemista, uno scrittore di vaglia, un grande narratore di viaggi e, soprattutto, un testimone straordinario dei suoi tempi.
E sono i motivi per cui Piero Gobetti chiamerà "Il Baretti" la sua rivista di critica letteraria, fondata nel 1924.

.

CONTATTACI

.
20 dicembre 1763
PARMA

CARLO INNOCENZO FRUGONI CONTRO ARISTARCO SCANNABUE
Autografo

Bella lettera autografa di mano del letterato Carlo Innocenzo Frugoni, che scrive dalla sua ultima dimora a Parma e critica pesantemente la celebre rivista letteraria pubblicata da Giuseppe Baretti con lo pseudonimo di Aristarco Scannabue.
Il Frugoni è evidentemente piccato per la cattiva campagna di stampa promossa contro di lui dall'irriverente Baretti:

``

...Non so se a Lei sia giunta 'La Frusta letteraria' di Aristarco Scannabue, che infine è quel fanatico di Baretti, che la fa stampare in Venezia...cerca di così provvedere alla sua fama, approvato da coloro, che senza ragione approvano, e sono la moltitudine degli indotti, alla quale è pessimo segno, quando si piace. No dico ciò, perché il Baretti abbia qualificata la mia scuola di sciocca...''.


Autografo Carlo Innocenzo Frugoni.

Importante testimonianza delle dispute letterarie e della vivace attività pubblicistica del Settecento italiano.

In buone condizioni.
2 facciate

Documento d'epoca, originale, autentico.

NOTA BIOGRAFICA

Carlo Innocenzo Frugoni (Genova, 21 novembre 1692 Parma, 20 dicembre 1768) è stato un librettista e poeta italiano.
Di famiglia nobile, fu ammesso ancor giovane nell'Ordine dei Somaschi, del quale farà parte fino al 1731. Successivamente entrò nell'Accademia dell'Arcadia con il nome di Comante Eginetico. Dal 1725 iniziò la sua carriera di poeta e librettista presso la corte del Ducato di Parma, all'epoca governato dalla famiglia Farnese. A causa della Guerra di successione austriaca nel 1749 soggiornò per un breve periodo a Venezia. Tornato a Parma, fu al servizio del duca Filippo di Borbone in qualità di poeta e librettista di corte e, successivamente, anche come segretario dell'Accademia delle Belle Arti.
Frugoni scrisse la maggior parte dei suoi libretti per il teatro parmigiano.

Giuseppe Baretti (Torino, 24 aprile 1719 Londra, 5 maggio 1789), è stato uno scrittore, critico letterario, drammaturgo, linguista e traduttore italiano.
La sua carriera letteraria comincia con la traduzione delle opere di Pierre Corneille. Poi viaggia a lungo, prima a Londra e dopo in Portogallo, Francia e Spagna. Tornato in Italia, avvia nel 1763 la pubblicazione, con lo pseudonimo "Aristarco Scannabue", della rivista Frusta letteraria, destinata ad essere proibita dal governo veneziano dopo appena due anni, per i roventi attacchi a Padre Appiano Buonafede.
Spirito irriverente e ribelle, Baretti fa della sua Frusta letteraria un'efficace ed estrosa arma polemica contro la stucchevole poesia bucolica, l'erudizione accademica, il bigottismo religioso. Nonostante questa sua veemente vena polemica anticonformista, non riesce a entrare in sintonia con lo spirito dei nuovi tempi, che sono i tempi dell'Illuminismo.
Resta lontano da personaggi quali Pietro Verri e Cesare Beccaria, e si lancia in feroci critiche contro Carlo Goldoni, cui contrappone Molière, Carlo Gozzi e Pietro Metastasio (il suo modello insuperabile di poeta raffinato, aristocratico e moralmente edificante).
L'estraneità alle correnti più innovatrici della sua epoca, non impedisce di riconoscere nel Baretti uno straordinario polemista, uno scrittore di vaglia, un grande narratore di viaggi e, soprattutto, un testimone straordinario dei suoi tempi.
E sono i motivi per cui Piero Gobetti chiamerà "Il Baretti" la sua rivista di critica letteraria, fondata nel 1924.

.