1956 ROMA Lettera gen. Giorgio LIUZZI a Efisio MARRAS *Autografo

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1956
ROMA

Lettera generale GIORGIO LIUZZI
Autografo

Lettera dattiloscritta con firma autografa del noto generale Giorgio Liuzzi a Efisio Marras (cancelliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana), su una questione amministrativa interna all'Esercito.
Su carta intestata 'Capo di Stato maggiore dell'Esercito'.

In buone condizioni (piegature d'epoca).
1 pagina

Lettera d'epoca, originale, autentica.

NOTA BIOGRAFICA
Giorgio Liuzzi (Vercelli, 30 agosto 1895 Milano, 5 novembre 1983) è stato un generale italiano.
Figlio del generale Guido Liuzzi. Ufficiale d'artiglieria durante la Prima guerra mondiale e membro della Commissione Militare Interalleata per l'Austria tra il 1920 e il 1921. Perché ebreo fu congedato per motivi razziali nel gennaio 1939, per riprendere l'attività militare prima nella Resistenza e poi come ufficiale superiore nel ricostituito Regio Esercito nel Sud d'Italia. In epoca repubblicana ricoprì gli incarichi di Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, di Direttore del consiglio direttivo dell'Ordine di Vittorio Veneto. Fu anche editorialista del Corriere della Sera.


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1956
ROMA

Lettera generale GIORGIO LIUZZI
Autografo

Lettera dattiloscritta con firma autografa del noto generale Giorgio Liuzzi a Efisio Marras (cancelliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana), su una questione amministrativa interna all'Esercito.
Su carta intestata 'Capo di Stato maggiore dell'Esercito'.

In buone condizioni (piegature d'epoca).
1 pagina

Lettera d'epoca, originale, autentica.

NOTA BIOGRAFICA
Giorgio Liuzzi (Vercelli, 30 agosto 1895 Milano, 5 novembre 1983) è stato un generale italiano.
Figlio del generale Guido Liuzzi. Ufficiale d'artiglieria durante la Prima guerra mondiale e membro della Commissione Militare Interalleata per l'Austria tra il 1920 e il 1921. Perché ebreo fu congedato per motivi razziali nel gennaio 1939, per riprendere l'attività militare prima nella Resistenza e poi come ufficiale superiore nel ricostituito Regio Esercito nel Sud d'Italia. In epoca repubblicana ricoprì gli incarichi di Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, di Direttore del consiglio direttivo dell'Ordine di Vittorio Veneto. Fu anche editorialista del Corriere della Sera.